4a GIORNATA NAZIONALE FAI CISL PER LA CURA DELL’AMBIENTE
L’iniziativa della Federazione agroalimentare della Cisl, rilancia la salvaguardia dell’ambiente, assieme sostenibilità sociale, ambientale ed economica
Tutto pronto per la quarta edizione di Fai bella l’Italia, l’iniziativa della Federazione Agroalimentare della Cisl (FAI) che, in occasione della Giornata Nazionale per la cura e l’ambiente del 5 giugno, rilancia la salvaguardia dell’ambiente, organizzando su tutto il territorio nazionale iniziative rivolte alla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio paesaggistico.
“In occasione del VII° Congresso FAI CISL – commenta il Segretario Generale Nazionale, Onofrio Rota – oltre 400 tra delegati, operatori e dirigenti del nostro sindacato hanno partecipato a un’edizione speciale della Giornata per la cura dell’ambiente. Durante la pulizia della spiaggia di Capoiale, nel Parco nazionale del Gargano, sono stati raccolti oltre mille chili di rifiuti portati dalle mareggiate invernali, tra i quali soprattutto plastica. A dimostrazione del fatto che anche nelle aree protette, dove i rifiuti non sono lasciati direttamente dalle persone, ricadono sempre e comunque le conseguenze impattanti delle attività dell’uomo.”
Diventa indispensabile riequilibrare le conseguenze delle nostre azioni quotidiane attraverso azioni di recupero e valorizzazione del nostro patrimonio paesaggistico, sia nell’ottica del contrasto al cambiamento climatico, sia per dare un forte segnale di presidio del territorio e di responsabilità civile.
Il progetto Fai bella l’Italia oltre a promuove la tutela dell’ambiente, ha l’obiettivo di ricordare a tutti noi che la salvaguardia dell’ambiente dipende dal comportamento quotidiano di ogni singola persona.
“Oggi, più che mai – spiega Gobbo – diventa fondamentale mettere assieme sostenibilità sociale, ambientale ed economica, anche attraverso un rapporto sano e bilanciato tra uomo e territorio, senza dimenticare la salvaguardia di tutte quelle specificità ed eccellenze che all’ambiente si legano, come i prodotti agroalimentari locali con le loro tradizioni”.
La Fai Cisl rappresenta quei settori legati all’ambiente come l’agricoltura, la bonifica, la forestazione e la pesca, il cui contributo è prezioso grazie al lavoro di chi, quotidianamente, si impegna per la tutela del patrimonio naturale e paesaggistico, per rilanciare in modo intelligente i territori marginalizzati e nel contempo per contrastare lo spopolamento nelle zone oggi più disagiate.
IN FRIULI VENEZIA GIULIA l’iniziativa è PREVISTA per MERCOLEDI’ 1 GIUGNO ORE 9.00 a POZZUOLO DEL FRIULI
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UCRAINA, ROTA (FAI-CISL): “AGROALIMENTARE IN DIFFICOLTÀ, EVITARE RICADUTE OCCUPAZIONALI”
“L’Europa ha sbloccato un milione di ettari per coltivare grano, in Italia si parla di uno sblocco di terreni a riposo per circa 200mila ettari, il problema è che molti stanno pensando di convertire le coltivazioni, ad esempio dal pomodoro al grano, e questo potrebbe avere delle ricadute negative anche occupazionali, dato che la produzione del grano richiede meno manodopera, vanno evitate”.
Lo ha afferma il Segretario Generale della Fai-Cisl, Onofrio Rota, in un’intervista pubblicata su Il Diario del Lavoro in occasione del congresso nazionale che il sindacato svolgerà dal 5 al 7 aprile in Puglia, nel foggiano.
“Con la guerra in Ucraina – aggiunge Rota – si sono rimessi in discussione i sistemi di produzione: mentre con la pandemia hanno pagato più il commercio e il canale della distribuzione tradizionale, adesso il prezzo più alto lo paga il manifatturiero e non vale soltanto per il settore agroalimentare. Il settore e tutta la sua filiera rappresenta un asset strategico sia per il Paese che per l’export, che ha raggiunto nel 2021 circa i 52 miliardi di fatturato, ed è stato un record, ma la nostra industria di trasformazione non si alimenta solo con la produzione nazionale ma anche con materie prime che giungono dall’estero. È chiaro che la visione più protezionistica generata dalla guerra sta creando difficoltà, ad esempio nel settore delle carni come in quello lattiero-caseario. Oggi non c’è soltanto un cambio di assetti geopolitici ma di visione dei nuovi assetti alimentari: per questo non dobbiamo soltanto chiederci come sfamare 8 miliardi di persone, ma chi le sfamerà, e questo punto diventerà centrale nell’economia del domani”.
Quanto ai temi congressuali, legati anche alla crisi ucraina, ha affermato Rota: “Noi abbiamo usato per il nostro congresso una bella parola, ‘rigenerazione’, non ripartenza, significa rigenerare nuovi concetti, strade, orientamenti sia sui temi legati alla persona nel nuovo contesto sociale che sui temi del lavoro. Abbiamo definito questo periodo storico ‘straordinario’. Questo secolo ci ha masso a dura prova da tanto tempo, nel 2001 con le torri gemelle, dal 2007 al 2014 con la crisi finanziaria, poi con la pandemia, oggi la guerra e l’inflazione: in questo cambiamento epocale il nostro congresso si inserisce per essere un punto di riferimento nel mondo del lavoro che rappresentiamo, cioè il mondo agricolo, alimentare e ambientale, come i consorzi di bonifica e i servizi forestali. Sapere interpretare questo tempo non è facile, c’è bisogno di strumenti come la contrattazione, la partecipazione, la formazione dei lavoratori per acquisire e rafforzare le competenze. C’è bisogno di creare una rigenerazione anche a livello di ricambio generazionale: la nostra categoria avrà nei prossimi anni un’alta età media. Sono tutte tematiche che portiamo al congresso per rafforzare l’azione da mettere in campo ed essere punto di riferimento per i lavoratori”.
PESCA. CRISI EUROPA NON RICADA SUI LAVORATORI, MINISTERI COMPETENTI INTERVENGANO
“La situazione europea legata all’invasione dello Stato ucraino da parte della Russia ha generato un pesante effetto domino economico che ha impattato su tutto il settore produttivo nazionale e, ovviamente, anche il comparto della pesca, già vessato da molte difficoltà, ha subìto un ulteriore colpo. Le manifestazioni che in questi giorni hanno animato le marinerie italiane, pienamente condivisibili nelle istanze urgenti sottoposte al Governo, hanno però tutto l’aspetto di una serrata nazionale”. Lo dichiarano in una nota Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Pesca.
“Già in diversi porti, alcune aziende esasperate dall’insostenibilità dell’aumento dei costi del gasolio hanno paventato la possibilità di non essere in grado di corrispondere il salario in queste giornate di agitazione. I Sindacati – prosegue la nota – non ritengono possibile che le conseguenze di quanto sta accadendo possano ricadere, come spesso accade, sulle spalle di chi lavora. Pertanto, chiediamo, come fatto anche ieri nel tavolo permanente della pesca riunitosi d’urgenza, che il Governo e i Ministeri competenti intervengano il più rapidamente possibile per dare sostegni concreti al settore, finanziando misure economiche straordinarie per tutelarne l’occupazione in questo drammatico momento, e di dare piena attuazione allo strumento della Cisoa perché diventi l’ammortizzatore realmente efficace per tutto il comparto”.
PESCA, FAI CISL: “RICONVOCARE SUBITO TAVOLO SU CISOA, VA RESA FRUIBILE PER LAVORATORI E IMPRESE”
ROMA, 9 FEBBRAIO 2022 – “La Legge di Bilancio 2022, come richiesto insistentemente da molti anni dalle organizzazioni sindacali, ha esteso finalmente al mondo della pesca professionale la Cisoa, cassa integrazione degli operai agricoli. Tuttavia, come abbiamo più volte evidenziato, questa non comprende nelle causali di intervento i periodi di fermo obbligatorio e non obbligatorio. Si tratta di un limite importante, perché nel settore ittico negli ultimi anni sono state e purtroppo saranno sempre più frequenti le richieste di riduzione dello sforzo di pesca da parte della regolamentazione europea: affinché la Cisoa diventi uno strumento veramente efficace è necessario che intervenga per tutte le causali di sospensione, fermi inclusi, non imputabili ai datori di lavoro e ai lavoratori”.
Lo afferma in una nota il Segretario nazionale della Fai Cisl Patrizio Giorni.
“A distanza di oltre un mese dall’approvazione della Legge di Bilancio – aggiunge il sindacalista – constatiamo con estrema amarezza come la Cisoa, non disponga né di una regolamentazione di attuazione né di risorse economiche sufficienti per consentirne il pieno avvio. Questo strumento esiste per ora solo ‘sulla carta’, e purtroppo non c’è un meccanismo di funzionamento che ne consenta l’applicazione a vantaggio dei 25 mila addetti del settore. Inoltre c’è un ulteriore timore dovuto al fatto che nonostante l’attuale inapplicabilità dell’ammortizzatore sociale, le imprese potrebbero essere gravate, fin da subito, di un ulteriore onere contributivo correlato al nuovo strumento di sostegno al reddito che, in un segmento produttivo già pesantemente colpito da consistenti aumenti dei costi energetici, causerebbe un insostenibile incremento del costo del lavoro minando così ulteriormente la sostenibilità economica e sociale dell’intero comparto. Il settore della pesca si trova in una situazione paradossale e inaccettabile dove, da una parte, le imprese potrebbero dover sostenere i costi e gli oneri della Cisoa senza, dall’altra parte, avere la possibilità per i lavoratori di utilizzarla”.
“Chiediamo che venga riconvocato immediatamente il tavolo di confronto presso il Ministero del Lavoro, composto da tutti i soggetti sociali ed economici firmatari dei CCNL di riferimento del settore, con l’obiettivo di rendere esecutiva ed effettiva, nel più breve tempo possibile, la fruizione della Cisoa da parte dei pescatori – conclude Patrizio Giorni – e come Fai Cisl consideriamo inopportuni gli emendamenti presentati in Parlamento che hanno il solo scopo di rimandare di sei mesi la decorrenza dell’ammortizzatore sociale: la soluzione da perseguire è di accorciare le tempistiche di applicazione, non quella di prorogarle”.
III CONGRESSO FAI CISL FRIULI VENEZIA GIULIA
STEFANO GOBBO CONFERMATO ALLA GUIDA DELLA FAI CISL FRIULI VENEZIA GIULIA
Sicurezza, contrattazione e lotta al caporalato tra le priorità del III° Congresso della federazione agroalimentare e ambientale regionale. Intervenuti anche il Segretario generale Usr Cisl Alberto Monticco e il Segretario generale della Fai Cisl nazionale Onofrio Rota.
Si è svolto a Tricesimo in provincia di Udine il terzo congresso della FAI Cisl del Friuli Venezia Giuliafederazione che in regione conta quasi 4 mila lavoratori iscritti.
Si è svolto a Tricesimo in provincia di Udine il terzo congresso della Fai Cisl Friuli Venezia Giulia, federazione agroalimentare e ambientale che in regione conta quasi 4 mila lavoratori iscritti. L’assemblea, dal titolo “RiGenerazione: persona, lavoro, ambiente”, ha confermato all’unanimità Stefano Gobbo Segretario generale; al suo fianco nella segreteria regionale sono stati eletti Andrea Menegoz, Segretario generale aggiunto, Francesca Pezzutto, Massimiliano Nardini e Marco Savi.
In regione, ha denunciato Stefano Gobbo affrontando i temi della pandemia, “sistema sanitario, scolastico ed economico rischiano il collasso, ma anche nell’agroalimentare stiamo subendo gli effetti di questa quarta devastante ondata, infatti nel mese di gennaio è mancata tra il 25 e il 30% della forza lavoro”. Altra urgenza, la mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro: “Nel 2021 abbiamo avviato la campagna ‘Fermiamo le stragi nei luoghi di lavoro’ – ha detto Gobbo, ricordando Alessandro Alessandrini, giovane deceduto nel 2020 nel prosciuttificio in cui lavorava – ma è urgente riprendere con maggiore incisività la promozione della cultura della prevenzione, per cui appena la pandemia lo permetterà torneremo a svolgere incontri formativi in presenza con i delegati e i rappresentanti per la sicurezza, per approfondire gli adeguamenti normativi e sensibilizzare tutti i lavoratori”.
Diverse le sfide della contrattazione sottolineate da Gobbo, a cominciare da quelle per gli operai agricoli: “Ad aprile 2021, dopo 15 mesi dalla scadenza – ha ricordato il sindacalista – abbiamo rinnovato il contratto regionale, che riguarda quasi 18 mila lavoratrici e lavoratori e che contiene novità importanti come quelle sugli appalti, impegnando le aziende che ne fanno uso a darne comunicazione all’ente bilaterale territoriale. Ora un altro obiettivo è quello di arrivare ad un unico ente bilaterale regionale, che possa equiparare le prestazioni erogate, oggi troppo diversificate, tra le ex provincie della regione. Mentre a livello nazionale ci auguriamo tempi ristretti per il rinnovo del Ccnl, che dovrà tenere conto anche della nuova Pac, che finalmente include una clausola sociale per subordinare i finanziamenti europei al rispetto delle norme e dei contratti: uno strumento in più per combattere, assieme alla nostra campagna Sos Caporalato, il lavoro sottopagato e nero, purtroppo ancora ben presente anche nella nostra regione. Finora – ha spiegato Gobbo – il nostro impegno per arginare il fenomeno non è stato vano, il lavoro nero sta diminuendo e siamo riusciti a garantire a tanti operai diritti di tutela contrattuale e di welfare, maternità, malattie e fondi sanitari, prima negati, ma la strada da fare è ancora tanta, specialmente per scovare le tante imprese agricole che illegalmente si affidano a imprese individuali, solitamente avviate da immigrati, per reclutare manodopera a basso costo”.
Il tema della sicurezza è stato centrale anche nell’intervento del Segretario generale della Cisl Friuli Venezia Giulia, Alberto Monticco, che ha denunciato: “Nel 2021 in regione abbiamo avuto 22 morti sul lavoro, dobbiamo invertire la rotta puntando sulla formazione ma anche su scelte politiche concrete, ad esempio il progetto per la patente a punti per misurare il rispetto delle norme di sicurezza, presentato da Cgil Cisl e Uil, è fermo da troppo tempo in Parlamento”. Il sindacalista ha ricordato anche la morte del diciottenne avvenuta in provincia di Udine dieci giorni fa, in un’azienda metalmeccanica: “Per quel drammatico incidente alcuni hanno accusato l’alternanza scuola lavoro, che però non c’entra nulla.
La sfida è insegnare la prevenzione a tutti coloro che entrano in azienda, inoltre dobbiamo sostenere di più i lavoratori che nei luoghi di lavoro denunciano le condizioni di rischio”.
Dopo gli interventi di delegati, operatori e dirigenti, i lavori si sono conclusi con il Segretario generale della Fai Cisl nazionale, Onofrio Rota, che rilanciando la campagna “Non c’è cibo senza terra” ha ricordato i dati del consumo di suolo agricolo: “In Italia tra cementificazione e pannelli fotovoltaici spariscono 2 metri quadri di suolo al secondo, la cosa peggiore è che si tratta soprattutto di suolo delle aree a tutela paesaggistica, delle aree protette, dei territori agricoli, di quelli ad alta pericolosità idraulica: un trend continuato anche quando la crescita economica era crollata a causa della pandemia, e che permane nonostante il calo demografico e l’abbandono dei borghi. La sfida per una vera transizione ecologica si vince recuperando l’esistente, riciclando gli scarti, riconvertendo le produzioni, rigenerando i tessuti urbani, e le professionalità agroalimentari e ambientali sono parte determinante di questa sfida”. “Gli stessi rinnovi contrattuali – ha detto Rota, ricordando i recenti rinnovi dei Ccnl degli operai idraulico forestali e degli allevatori, avvenuti dopo dieci anni di stallo – sono passaggi fondamentali per rilanciare comparti che sono al centro della difesa del territorio e della ricchezza delle aree interne”.
Assegno unico per i figli: come funziona
Cos’è e come funziona l’Assegno Unico Universale ? Quando e come fare domanda per averlo?
Dal 1° marzo 2022 entra in vigore l’Assegno Unico e Universale (AUU) per figli a carico, il beneficio economico attribuito, su base mensile, per il PERIODO COMPRESO TRA MARZO DI CIASCUN ANNO E FEBBRAIO DELL’ANNO SUCCESSIVO, ai nuclei familiari sulla base della condizione economica del nucleo identificata dall’ISEE.
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Che cos’è?
Si tratta di un beneficio economico mensile, attribuito dal mese di marzo di ciascun anno al mese di febbraio dell’anno successivo, secondo un criterio di progressività (importi più bassi per redditi più alti) a tutte le famiglie con figli a carico, a prescindere dal reddito e dall’occupazione, calcolato in base alla condizione economica e patrimoniale del nucleo, misurata dall’Isee.
Requisiti
Il richiedente deve essere in possesso congiuntamente dei seguenti requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno:
- sia cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione Europea o titolare del diritto di soggiorno;
- sia soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
- sia residente e domiciliato in Italia o lo sia stato almeno per 2 anni, anche non continuativi, o sia titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.
Per chi è riconosciuto?
- Per ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, decorre dal 7° mese di gravidanza;
- Per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento del 21° anno di età, che:
- frequenti un corso di formazione scolastica/professionale o un corso di laurea;
- svolga un tirocinio o un’attività lavorativa con un reddito complessivo inferiore a € 8.000/annui;
- sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro o svolga il servizio civile universale;
- Per ciascun figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.
Cosa sostituisce l’Assegno Unico
L’ Assegno Unico sostituisce:
- l ‘assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori,
- il premio alla nascita (bonus mamma domani), le detrazioni fiscali per i figli,
- l’assegno per il nucleo familiare,
- l’assegno di natalità (bonus bebè),
- Il bonus mamma domani non verrà erogato nei mesi di gennaio e febbraio 2022,
- Detrazioni e assegni familiari scompariranno dalle buste paga di marzo 2022.
Come si presenta la domanda?
- Può essere presentata a decorrere dal 1° gennaio di ciascun anno ed è riferita al PERIODO COMPRESO TRA il mese di MARZO dell’anno di presentazione della domanda e quello di FEBBRAIO DELL’ANNO SUCCESSIVO.
- E’ PRESENTATA DAL GENITORE o da chi esercita la responsabilità genitoriale, una volta all’ anno (è possibile aggiungere ulteriori figli per le nascite) tramite ISEE (chi non lo presenta percepirà l’importo minimo).
Quali documenti servono?
- Documento d’identità del richiedente, codice fiscale dei figli;
- IBAN intestato al richiedente (IBAN dell’altro genitore SOLO se si richiede il pagamento separato al 50%)
- ISEE del Nucleo familiare.
Quanto spetta?
Indicativamete, per ciascun figlio minorenne è previsto un importo pari a 175 euro mensili. Questo importo spetta in misura piena per un Isee pari o inferiore a 15 mila euro. Per livelli di Isee superiori, si riduce gradualmente fino a raggiungere un valore pari a 50 euro in corrispondenza di un Isee pari a 40 mila euro. Per i livelli superiori a 40 mila euro l’importo rimane costante.
Fino al compimento del 21esimo anno di età è previsto un importo pari a 85 euro mensili. Tale importo spetta in misura piena per un Isee pari o inferiore a 15 mila euro. Per livelli di Isee superiori, si riduce gradualmente fino a raggiungere un valore pari a 25 euro in corrispondenza di un Isee pari a 40 mila euro. Per livelli di Isee superiori a 40 mila euro l’importo rimane costante.
Per ciascun figlio successivo al secondo (dal terzo figlio in poi) è prevista una maggiorazione dell’importo pari a 85 euro mensili. Tale importo spetta in misura piena per un Isee pari o inferiore a 15 mila euro. Per livelli di Isee superiori, si riduce gradualmente fino a raggiungere un valore pari a 15 euro in corrispondenza di un Isee pari a 40 mila euro. Per livelli di Isee superiori a 40 mila euro l’importo rimane costante . Per ciascun figlio disabile minorenne è prevista una maggiorazione degli importi.Per le madri di età inferiore ai 21 anni è prevista una maggiorazione dell’assegno pari a 20 euro mensili per ciascun figli
Ai nuclei con quattro o più figli viene riconosciuta, dal 2022 in poi, una maggiorazione forfettaria pari a 100 euro mensili per nucleo. Nel caso in cui entrambi i genitori siano titolari di reddito da lavoro è prevista una maggiorazione per ciascun figlio minore pari a 30 euro mensili. Tale importo spetta in misura piena per un Isee pari o inferiore a 15 mila euro.
Come viene erogato l’Assegno Unico?
- Per le domande presentate dal 1° gennaio al 30 giugno l’assegno decorrere da marzo.
- Per le domande presentante dal 1° luglio in poi, l’assegno decorre dal mese successivo alla domanda.
- L’assegno è corrisposto dall’INPS ed erogato al richiedente. Il pagamento è effettuato in misura intera al genitore richiedente con possibilità di richiedere il pagamento dell’assegno in misura ripartita tre i genitori.
L’Assegno è compatibile con altre misure?
L’assegno è compatibile con la fruizione di eventuali altre misure in denaro in favore dei figli a carico che siano erogate da Regioni ed enti locali. In caso di Reddito di cittadinanza il beneficio viene corrisposto d’ufficio congiuntamente all’erogazione dello stesso.
Novità rilevanti in tema di vaccinazione – Rinnovo richiesta di proroga delle tutele previste per il periodo di quarantena e per le assenze dei lavoratori fragili.
Datato 7 gennaio u.s. è stato definitivamente pubblicato il decreto legge n.1 (GU., Serie generale, n.4). Rispondendo ad una condizione di crescente emergenza, considerato l’aumento esponenziale dei casi di contagio determinati dalla variante Omicron, il Governo è giunto ad approvare, con l’entrata in vigore dal 8 gennaio c.a., un insieme di misure che introducono disposizioni stingenti, in particolare sul piano dell’obbligo vaccinale, comprendendo anche il mondo del lavoro pubblico e privato.
Primo paese in Europa, l’Italia, per la complessità degli interventi previsti, di natura vincolante, riguardanti l’obbligo vaccinale esteso alla popolazione, allo scopo di aumentare la tutela della salute della collettiva, percorrendo sempre di più la strada auspicata dalla CISL, già dall’estate scorsa, ha varato sostanzialmente, i seguenti obblighi:
Popolazione
- Per tutti i cittadini italiani, e di altri Stati membri dell’Unione europea residenti nel territorio dello Stato, (nonché i cittadini stranieri con occupazione da lavoro dipendente o autonomo che abbiano chiesto il rinnovo del titolo di soggiorno per motivi familiari e i minori di stranieri), dal compimento dei 50 anni, è previsto l’obbligo di vaccinazione (ciclo primario e booster). Confermata l’esenzione per i soggetti esenti dalla vaccinazione per motivi di salute, sulla base di idonea certificazione medica, fino al 31 gennaio 2022, essi possono utilizzare le certificazioni in formato cartaceo rilasciate, a titolo gratuito, dai medici vaccinatori o dai medici di medicina generale o pediatri che operano nell’ambito della campagna di vaccinazione nazionale.
- In caso di inosservanza dell’obbligo vaccinale, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria di euro 100, impartita dal Ministero della Salute, mediante l’Agenzia delle Entrate, a coloro che dal 1° febbraio c.a. non abbiano iniziato il ciclo vaccinale primario, come anche ai soggetti che dalla stessa data non abbiano effettuato la dose di completamento del ciclo vaccinale primario o non abbiano effettuato la dose di richiamo (booster) successiva al ciclo vaccinale primario, entro i termini di validità previsti.
- Sarà necessario possedere ed esibire il green pass “base” (ottenibile alle stesse condizioni del green pass “rafforzato” o con anche solo un tampone molecolare valido con esito negativo per la durata prevista, oltre a chi è esente per ragioni di salute e ai minori di 12 anni), fino al 31 marzo c.a., per accedere:
- ai servizi alla persona (a partire dal 20 gennaio c.a.);
- ai pubblici uffici, postali, bancari e finanziari, attività commerciali, fatte salve quelle necessarie per assicurare le esigenze essenziali e primarie della persona (ad es. farmacie o supermercati …) individuate con DPCM entro 15 giorni dall’entrata in vigore della disposizione (a partire dal 1° febbraio c.a.).
N.B.: Dal 10 gennaio c.a. per accedere, tra gli altri, agli alberghi, ristoranti (anche quelli all’interno delle strutture), ai mezzi di trasporto pubblici locali, regionali interregionali sarà richiesto il possesso e l’esibizione del green pass “rafforzato”.
Contesti lavorativi pubblici e privati
- Per tutti gli occupati, del settore privato e pubblico (e delle strutture nelle quali si svolge l’attività giudiziaria, esclusi solo avvocati difensori, testimoni e le parti del processo), che hanno compiuto 50 anni, per poter accedere al luogo di lavoro dovranno essere in possesso del Green Pass “rafforzato”. L’obbligo, sarà operativo, almeno per adesso, dal 15 febbraio p.v., fino al 15 giungo p.v.. Il controllo dovrà avvenire da parte del datore di lavoro e/o da parte di un incaricato. Si ricorda, a tale riguardo, che per ottenere il green pass “rafforzato” occorre essere in regola con le vaccinazioni (ciclo primario e richiamo) o essere guariti dal Covid-19. Pertanto:
- chi è alla prima dose (inizio ciclo vaccinale primario), riceverà il green pass dopo 12 giorni dalla vaccinazione, e il certificato sarò valido dal 15° giorno, fino alla scadenza prevista per effettuare la seconda dose;
- chi ha già ricevuto la seconda dose (dose di completamento ciclo vaccinale primario), a partire dai quattro mesi successivi, fino ai sei mesi dopo la vaccinazione (durata ridotta, dagli attuali 9 mesi, dalla data del 1° febbraio p.v.), può procedere con la terza dose (booster);
- chi ha ricevuto anche la terza dose (dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale primario – booster), è in possesso di un certificato dalla validità pari a 6 mesi (durata ridotta, dagli attuali 9 mesi, dalla data del 1° febbraio p.v.);
- chi è guarito, e si appresta ad effettuare la vaccinazione necessaria a terminare il ciclo vaccinale primario o il richiamo, prolungando così di sei mesi il proprio certificato
Si ricorda che gli occupati esenti dalla vaccinazione per motivi di salute, sulla base di idonea certificazione medica, verranno adibiti dal datore di lavoro a mansioni, anche diverse dalla propria (senza che questo determini decurtazione della retribuzione), nel rispetto della tutela dal rischio di diffusione del contagio da SARS-CoV-2.
- In caso di comunicazione da parte degli occupati di mancato possesso o di non esibizione all’accesso dei luoghi di lavoro del green pass “rafforzato”, verranno considerati da subito assenti ingiustificati con relativa sospensione della retribuzione, altro compenso o emolumento. Condizione che non prevede conseguenze disciplinari e fa conservare il rapporto di lavoro. La violazione delle regole di accesso, da parte degli occupati prevede una sanzione da euro 600 a euro 1500, mentre per il datore di lavoro che non provvede al controllo sono previste sanzioni da euro 400 fino euro 1000. Somme che si raddoppiano in caso di reiterazione.
- In tutte le realtà lavorative, dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata (determinata da comunicazione di mancato possesso o non esibizione all’accesso dei luoghi di lavoro del green pass “rafforzato”), il datore di lavoro può sospendere l’occupato per la durata corrispondente a quella del contatto di lavoro stipulato per la sua sostituzione, comunque per un periodo massimo non superiore a dieci giorni lavorativi, rinnovabili fino al 31 marzo 2022. Confermato anche in questo caso il diritto alla conservazione del posto di lavoro e a non ricevere alcuna conseguenza disciplinare.
- Ad integrazione di quanto disposto con il DL, è stato chiarito, con note del governo che, per quanto concerne la modalità di lavoro agile, per tutto il mondo del lavoro, si deve fare riferimento alle disposizioni vigenti (guardando anche alle linee di indirizzo per la contrattazione collettiva, nel settore privato, delineate con il Protocollo nazionale, siglato tra Parti sociali e ministeri competenti, il 7 dicembre u.s.), utilizzando al massimo le flessibilità consentite. Permangono, comunque, le modalità semplificate, senza l’accordo individuale tra azienda e occupato, ma con notifica telematica al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e obbligo di informativa, sui rischi SSL, da parte del datore di lavoro.
Quarantena Servizi educativi
Per le modalità di gestione dei casi di positività al virus SARS-CoV-2 in ambito scolastico sono state previste, mediante una Circolare del Ministero della Salute e del Ministro dell’Istruzione (n.0001782 dell’8/01/2022 – DGPRE-DGPRE-P), le seguenti nuove regole:
- Scuola dell’infanzia – Servizi educativi per l’infanzia:
- + con un caso di positività si applica al gruppo classe/alla sezione la sospensione delle attività, per una durata di 10 giorni e quarantena di durata di 10 giorni che termina con un test di uscita – tampone molecolare o antigenico con risultato negativo.
- Scuola primaria:
- + con un caso di positività si attiva la sorveglianza con testing del gruppo classe. L’attività prosegue in presenza effettuando un test antigenico rapido o molecolare appena si viene a conoscenza del caso di positività (T0). Il test sarà ripetuto dopo cinque giorni (T5). Se il T0 o il T5 sono positivi è necessario informare il Dipartimento di Prevenzione (DdP) e il Medico di Medicina Generale/Pediatri di Libera Scelta (MMG/PLS) e non si rientra a scuola.
- con un almeno due casi di positività: l’attività didattica in presenza è sospesa si applica la didattica a distanza per la durata 10 giorni e quarantena di durata di 10 giorni con test di uscita – tampone molecolare o antigenico – con risultato negativo).
- Scuola secondaria di I e II grado:
- + con un caso di positività nella stessa classe è prevista l’auto-sorveglianza con la prosecuzione delle attività e l’uso delle mascherine Ffp2 per 10 giorni.
- con due casi di positività nella stessa classe è prevista la didattica digitale integrata per 10 giorni per coloro che non hanno avuto la dose di richiamo e hanno completato il ciclo vaccinale da più di 120 giorni e per coloro che sono guariti da più di 120 giorni (e ai quali non è stata somministrata la dose di richiamo), e quarantena della durata di 10 giorni con test di uscita – tampone molecolare o antigenico – con risultato negativo). Per tutti gli altri è prevista la prosecuzione delle attività in presenza con l’auto-sorveglianza e l’utilizzo di mascherine Ffp2.
- con tre casi di positività nella stessa classe è prevista la didattica a distanza per 10 giorni per tutta la classe. Si applica quanto previsto nella Circolare del Ministero della Salute per i contatti stretti (ad Alto Rischio) n.0060136 del 30/12/2021.
La CISL ha sollecitato i Ministri competenti sulle due questioni delicate, ad oggi, non ancora risolte, in tema di tutele per il periodo della quarantena e per le assenze dei lavoratori fragili.
In riferimento, difatti, alla misura di tutela che prevede l’equiparazione a malattia del periodo trascorso in quarantena con sorveglianza attiva o in permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva, delle lavoratrici e dei lavoratori del settore privato, essendo scaduta il 31 dicembre p.v., si è richiesta l’urgente proroga.
Così, per le tutele previste per le lavoratrici e i lavoratori fragili, considerato che, pur apprezzando la proroga, al 28 febbraio 2022, della possibilità di svolgere di norma la prestazione lavorativa in modalità agile, occorre intervenire anche a tutela di quei soggetti fragili che, per la particolare mansione a cui sono adibiti, non possono svolgere la propria attività se non in presenza, sul luogo di lavoro.
In tal senso, la CISL ha richiesto la proroga, fino al termine dello stato di emergenza, che preveda che il periodo di assenza dal servizio sia equiparato, come già previsto, al ricovero ospedaliero e non sia computabile ai fini del calcolo del periodo di comporto. Si ricorda che i soggetti fragili non devono essere confusi con i soggetti che hanno un certificato di esonero dalla vaccinazione.
Rinnovato il Ccnl imbarcati su natanti di cooperative di pesca
È stato sottoscritto oggi tra Fai, Flai e Uila Pesca e le Centrali Cooperative Agci-Agrital, Legacoop Agroalimentare, Federcoopesca-Confcooperative il rinnovo del CCNL per gli imbarcati su natanti di cooperative di pesca, valido per il quadriennio 2021-2024.
“Fai, Flai e Uila Pesca esprimono grande soddisfazione per un rinnovo importante per i lavoratori e per tutto il settore in un periodo non facile per il paese. Un rinnovo che dà risposte a una parte importante della pesca italiana, quella dei soci lavoratori e dei lavoratori dipendenti da cooperative armatrici e che guarda al rilancio e alla valorizzazione del comparto. Le Parti, con grande senso di responsabilità, hanno riconfermato il valore della contrattazione collettiva, a testimonianza del buon sistema di relazioni sindacali maturate in questi anni. Il valore di questo rinnovo è ancor più significativo in considerazione della difficile fase che stiamo vivendo, nella quale è necessario investire sulla qualità del lavoro e in questo settore strategico del Made in Italy che può rappresentare un volano di sviluppo per il Paese”. Lo dichiarano in una nota Fai, Flai e Uila Pesca.
Dal punto di vista economico, l’incremento salariale pattuito è pari al 6% sul quadriennio e verrà erogato in due tranche, con un riconoscimento di un importo una tantum di 80 euro a copertura dei 12 mesi di vacanza contrattuale. Vengono, infine, rafforzate le tutele previdenziali con l’incremento del valore convenzionale di 350 euro ai fini Inps.
“Elemento qualificante – prosegue la nota – è la previsione di una apposita certificazione del lavoro svolto in orario notturno ai fini del riconoscimento del carattere usurante di questa attività per le prestazioni previdenziali. Un risultato rilevante alla luce del fatto che la pesca, pur essendo una delle attività più pericolose e faticose, non è riconosciuta nel nostro paese come attività usurante.
In tema di sicurezza il contratto prevede l’individuazione di nuove tipologie di percorsi formativi legati alla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, più rispondenti alle esigenze del settore da proporre ai Ministeri competenti. Sul piano dei diritti, finalmente, anche per questi lavoratori l’accordo introduce un permesso retribuito di 15 giorni a titolo di congedo matrimoniale. Significativo anche l’innalzamento delle indennità: una giornaliera di 18 euro per le prestazioni effettuate nei giorni di sabato e domenica e un’altra di 18 euro per ogni giorno festivo passato in mare. Nei casi di malattia e infortunio è previsto un innalzamento del trattamento economico da 10 a 18 euro”.